Katy Bertazzon

RESPONSABILE PROGETTO “CRESCERE: UN GIOCO DA RAGAZZI”
CO-FOUNDER DI QUEL POSTO CHE CERCHI C’È

Sono Katy, o meglio “La Katy” come mi chiamano sempre i miei ragazzi e inevitabilmente i loro genitori. In quel “La” si racchiude per me la vicinanza e il rapporto di fiducia che amo instaurare con le persone che seguo: non sono una persona qualunque, ma come specifica l’articolo determinativo (si mi occupo anche di compiti scolastici e di aiuto allo studio) sono quella Katy, non la dottoressa che di solito ci immaginiamo con il camice bianco, ma quella professionista che lavora giocando.

Mi sono laureata in servizi per l’educazione dell’infanzia a Bologna, dove poi è nato il mio amore per la pedagogia e la conseguente laurea magistrale.

Quando ho aperto la partita iva per poter lavorare molti ancora non sapevano in cosa consistesse il mio lavoro (venivo incredibilmente scambiata per podologa): il pedagogista è un professionista che si occupa di processi e progettualità educative nelle diverse fasi evolutive e di vita, svolgendo spesso il ruolo di “figura ponte” tra gli ambiti educativi, sanitari e di famiglia.

Inizialmente mi sono dedicata ai bambini della fascia 0-3 anni perché, oltre ad appassionarmi molto come fase di crescita, è il periodo di formazione della base inconscia di tutti i futuri apprendimenti. Ho avuto diverse esperienze in servizi di nido d’infanzia e ho lavorato anche in ludoteca qui a Quel posto che cerchi c’è mentre nasceva “Crescere: un gioco da ragazzi”. Quest’ultimo è il progetto psico-pedagogico-educativo in cui posso esprimere al meglio le mie passioni: adoro stare con i bambini e i ragazzi, sviluppare le loro risorse personali e aiutarli a superare le loro difficoltà attraverso il gioco e i compiti scolastici.

Mi è sempre piaciuto leggere e studiare, ma amo anche giocare (non dico mai di no ad una partita a palla-avvelenata) perché lo ritengo il canale più istruttivo ed efficace per imparare. Negli ultimi anni ho cercato di approfondire e aggiornarmi sui vari processi di apprendimento e di metodo di studio, ma nei corsi e progetti che organizzo, non ho mai perso di vista l’importanza del divertimento, del fare insieme e del pensiero divergente o alternativo.

Sono una persona molto attiva, che ama cimentarsi in cose nuove. Adoro lo sport in generale, soprattutto il nuoto e la pallavolo, che pratico fin da piccola. Ultimamente, ho iniziato anche scherma proprio grazie a una presentazione della disciplina durante il nostro Centro estivo: c’è sempre tempo per una nuova passione.

La parola “limite” mi disturba. Per quanto ciascuno di noi abbia le proprie caratteristiche e attitudini, l’esperienza familiare e lavorativa (per alcuni anni ho lavorato con la disabilità presso l’associazione La Nostra Famiglia di Conegliano) mi hanno insegnato ad andare sempre oltre quelli che inizialmente possono essere considerati ostacoli. Forse perché, come dice Nelson Mandela, “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso.”.

Lavorando ho conosciuto Francesca con cui ho legato da subito. È stata proprio lei che mi ha fatto conoscere Donata e la realtà di Quel posto che cerchi c’è. Dal giorno dell’inaugurazione mi sono messa in viaggio con loro, o meglio, mi sono messa in “gioco”, e da allora ho davvero imparato tanto. Ho capito come lo sguardo e il rispetto della complessità dell’altro possano fare la differenza

Nel novembre 2020 è nata mia figlia Mavì e insieme a mio marito, stiamo imparando da lei a osservare il mondo come una scoperta continua.

Come avete capito sono, siamo in viaggio… un bel viaggio… che panorami…
TO BE CONTINUED

Katy di Quel posto che cerchi c’è